Ascoltate con attenzione l’intervista di Daria Bignardi ad Alessandro Di Battista e poi leggete il commento di Corrado Augias (anche lui ospite de Le invasioni barbariche). A me ha colpito una frase: “La sua calma mi è sembrata spaventosa; traspare la sicurezza di chi ritiene di possedere la verità”. Per fortuna che in questo Paese c’è ancora chi riesce ad esercitare la “critica” senza scivolare nel facile gioco dell’aggressione verbale e della supponenza.
Lo psicologo Nicola Artico mi aveva scritto giorni fa per darmi la sua interpretazione dei recenti comportamenti: «Ho visto giovani deputati fronteggiare con il proprio viso quello di un altro come lupi di rango superiore, ho letto insulti di un sessismo arcaico nutrito da pulsioni mai sopite, ho riconosciuto un noto cluster diagnostico: il narcisismo (…)».
Prima di me, dalla Bignardi, aveva parlato il giovane deputato grillino Alessandro Di Battista. È un uomo d’aspetto gradevole, molto consapevole, molto compiaciuto, parla con calma, lanciando, soavemente, insulti terribili: quello è un falsone, quello è un condannato, quello è un pollo da batteria e via di questo passo. La sua calma mi è sembrata spaventosa; traspare la sicurezza di chi ritiene di possedere la verità. Dal punto di vista psicologico gli si addice l’immagine del “lupo di rango superiore” descritta da Artico. Ridurre i problemi a slogan orecchiabili per meglio padroneggiarli e che nessun dubbio incrini le certezze, dividere il mondo in due con un taglio senza sfumature.